Laboratorio di scrittura creativa A.S. 2016/2017

Dietro sbarre e cancelli. Voci dalla casa circondariale di Canton Mombello.

Prodotti del laboratorio di Scrittura creativa condotto da Giuliana Bedussi.

 

Lo sguardo
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,
ma nell’avere nuovi occhi” 
(M. Proust)

 

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MIO PADRE, IL LUPO

 

“Mio padre, il lupo.

La profondità dove trovare ristoro e protezione.

Lo sguardo di riprovazione o di gioco.

Le pagliuzze dorate nei suoi occhi sono il sole di un mondo.

Le palpebre si abbassano indicando la strada”.

Vic-

 

 

 

 

 

 

 

OCCHI MARRONI

“Madre, un mondo d’amore.

Grande cuore e tanta misericordia.

Io dormivo e tu eri ancora sveglia.

Passavi le notti preoccupata per me.

Dormivi poco e male.

Ti svegliavi e il tuo occhio era subito su di me.

Il tuo sguardo allora mi pesava.

Oh Dio: adesso ti chiedo di lasciarmi

la sua vista

per sempre.”

Anass

 

 

VORREI ESSERE COME UNA RONDINE

“Un battito d’ali mi porta lontano,

gli spazi mi regalano tramonti d’immensa bellezza,

cielo e terra non hanno confini.

Aspetto la primavera

che mi riporti nei luoghi dove la mia vita è nata e cresciuta.

Tormenti pesanti,

libertà perduta.

Una gabbia mi ha spezzato le ali.

Ormai non volo più.

La mia capacità di volare

è finita in un luogo

oscuro e morto”

Jhon

 

 

NEI TINI

“Il vento, la nebbia, il freddo, i giorni lunghi e amari.

Dopo un lungo inverno fremono le viti.

La rugiada avvolge in silenzio i primi verdi tralci.

Grappoli di uva matura.

Colori d’autunno.

Profumo di mosto nei tini.

Avremo buon vino”

Jhon

 

 

CONSIDERAZIONE

“Venne in cerca dell’amore

che recava promesse.

Rimase nel silenzio

delle parole”

Jhon 

 
 
I NOSTRI OCCHI
 
“Ad ogni colloquio lei era lì. 
Arrivo dal corridoio, giro, me la trovo davanti, seduta: è bellissima.
I suoi occhi scodinzolano.
La vedo felice. Anch’io sono felice.
In un’ora mi passa tutto dalla testa.
Ci abbracciamo stretti , ci sediamo e cominciamo a parlare.
I nostri occhi s’incontrano.
Mi racconta del “fuori”.
Io in quel momento non penso e non vedo più niente.
Lei parla, io parlo.
In quel momento non ci sono più sbarre”

Dario B.
 
 
IMPARARE
 
Nel buio pesto vedo questi occhi arrossati, tristi, malinconici, ma…c’è anche un pizzico di felicità inaspettata.
Li vedo arrossati di rabbia forse per quello che volevano essere e non sono stati.
Li vedo tristi forse per quello che non hanno potuto realizzare.
Li vedo malinconici forse per la nostalgia dei loro cari.
Quel pizzico di felicità, che spunta nonostante tutto, è perché forse loro hanno imparato il senso della vita: non il rosso della Ferrari, ma quello del cuore.
Quegli occhi marroni…adesso li riconosco, li vedo ogni mattina nello specchio.”
                                                                                                                   Sami La Goulette
 
                                                                                                                                                                                                                   
                                                                                                                                                                                                                   
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Risultati immagini per tempo

IL TEMPO
“Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento …”
(ELLI MICHLER poetessa tedesca 1923-2014)

 

 

 

Il maestro di vita.

“Il tempo pensa di essere chissà chi,

alla fine passa.

Quando era adolescente, non dava importanza a sé.

Maturando, ha capito che era tutto.

Aveva dentro di lui, il bello e il brutto.

Possedeva pienezza e vuoto.

Sentiva gioia e dolore.

La maturità gli ha insegnato a essere maestro di vita.

Così resta per sempre.”

SAMI LA GOULETTE

 

 

Il mio tempo durante l’isolamento

“Sono finito in isolamento per colpa di altri. Sono pallido, con un occhio tumefatto. Il colore verde-giallo domina la mia faccia.

Il mio tempo in isolamento non passa mai.

Non c’è uno specchio, il vecchio televisore non funziona e la finestra non si chiude.

C’è una branda, dove ho il materasso per dormire.

Tutto il resto è sporco e schifoso.

La mia personalità ha subito uno shock.

Il mio stato d’animo è talmente abbattuto e assente che non mi sento più un essere umano come gli altri.

Non sento più la mia anima.

Il mio orgoglio di essere una persona equilibrata è svanito…..Io non esisto”

SAMI LA GOULETTE

 

 

Tempo del passato…tempo del futuro

“Penso al passato…ora la mia mente vaga libera oltre questo buco ed ha trovato la sua dimensione tra i ricordi delle persone che ho amato e amo ancora….le passeggiate con la mia ragazza….le partite di pallone con gli amici…
I miei sogni nessuno li può fermare…eccomi là fuori pieno di energia, sto aspettando la mia amata per portarla a cena dopo aver finito di lavorare.
Ora la mia mente va in questa direzione.
Ho deciso! Non mollerò!
Farò tesoro di questa brutta esperienza e sfrutterò ogni singolo momento per l’avvenire.
Lavorerò sodo, giocherò a pallone, suderò.
Porterò la mia amata in un posto che sceglieremo, la farò ridere e ridere
         e riderò anch’io!!”                                                        

 SAMI LA GOULETTE

 

 

Attimo

“Passano i momenti,
suonano i rintocchi di un tempo
infelice.
Tutto regolare, come un orologio con il suo ticchettio.
Dolore e felicità insegnano che
ciò che ci ama è là.
Respiro, pesante, ansioso.
Sono colmo di timore e paura, non per me, ma per voi.
Creature avvolgenti come la seta primaverile.
Vi amo e vi stimo.
Solo quando avrò figli, vi capirò completamente.
Un unico ringraziamento a voi.
Vi ho dato dolori, delusioni e poca felicità.
Ritornerà la gioia.

Vostro figlio”

WALLO.N.

 

 

Tempo perso

“E’un colore blu come il cielo di notte o un azzurro come il cielo d’estate?

Sì….quelle sbarre sono di un colore blu cupo, triste e sanno d’insipido.

Ti fanno sentire perso, inutile,

ti dividono dalla melodia del canto dei piccioni.

Ti rendono piccolo, immerso in un incandescente luminoso fiume di fuoco.

Una lava che vorrebbe tanto ustionarti e cancellare in breve tempo la tua esistenza,

perché non si è all’altezza di questa vita .

Tempo perso per non aver raggiunto i miei sogni,

tempo perso per aver voluto inseguire i sogni di qualcun altro.

Però sento anche che queste sbarre mi rendono …..GRANDE”

WALLO.N.

 

 

La fine del tempo

“C’è una grande folla, siamo immersi  in questa piazza romana del 1700.
La nebbia mattutina rende tutto umido: i vestiti ,le facce, gli sguardi, gli umori.
Vediamo la normalità di una splendida ragazza dal sorriso triste, gli occhi socchiusi dal gran sonno per presentare in tempo la mattina su quel carretto il pane fresco. Nessuno mi vede, nessuno si accorge di me, ma io voltando il capo osservo il robusto macellaio che urla e strilla, in una mano tiene qualcosa con cui spezzare, nell’altra un bianco agnello. Al primo colpo di quel machete la mia anima prende paura, rigiro il capo dalla parte opposta e mi tranquillizzo perché vedo qualcosa di verde rilassante, anche il profumo che emana è buono e avvolgente. Mi avvicino, mi chino e assaporo quel profumo, è menta, una montagna di menta fresca stesa su un panno per terra. Seduto vicino c’è un piccolo uomo anziano. Quel vecchietto che sapeva di menta è troppo intento a guardare qualcosa alle mie spalle. Mi giro e vedo una gran folla rumorosa formata da grandi e piccini, tutti vivaci e in attesa dello spettacolo. C’è una creatura del Signore, un essere vivente accovacciato sul patibolo e posa la sua testa su un tronco di legno lurido, viscido, puzzolente. Zac! Toc !Toc! Toc! La folla euforica e adrenalinica  grida, urla. La vita di quel poveretto è troncata.
Tutto è normalità.
La ragazza taglia il grano, il vecchietto tronca la crescita della signora menta, il macellaio spezzetta il povero agnellino, il boia priva del respiro quel povero disperato che rubò per fame.
Normalità.
La signora morte è sempre vincitrice. Il tempo finisce per tutti.
La fine è un nuovo inizio?”

WALLO.N.

 

 

Conversazione

“Scorre il tempo che porta all’imbrunire,

luna e stelle illuminano il passo

di un’ombra che lentamente

ciondola in sé stesso.

“Tutto bene” sussurra la notte.

Rispondono con un luccichio dorato

le stelle.”

JHON

 

 

Tempo primo

“Tutti abbiamo un minuto

per chiedere perdono

dopo silenzi e imbarazzi.”

JHON

 

 

Ciak…si gira

“Correva mio padre violento,

inerme dalla paura mia madre bloccata.

Indifeso piangevo e mi rannicchiavo in un angolo.

Il tempo insegna.

Correva la mucca assassina,

inerme dalla paura mia nonna bloccata.

MA….

A braccia allargate mi sono messo tra loro.

Ho vinto.

La mucca fugge.

Ora so usare la mia forza.”

DARIO B. 

 

 

 Tic….tac

“Sono sdraiato nel letto, di fianco c’è uno specchio, la televisione davanti, non ho tanto spazio per muovermi.

Sono annoiato stanco e stufo. Vorrei uscire, ma non posso. Non riesco a far altro che stare nel letto a guardare la televisione, mentre il tempo scorre lento.

Il tempo scivola pigro, le giornate sono lunghe, cerco il modo per farlo passare più veloce, ma ha un’aria grigia, è come la nebbia, un po’ tetro!!

Non vedo più niente, scende la nebbia che m’isola dai miei compagni, dalla cella e da me. Mi viene solo voglia di mettermi sul letto e dargliela vinta. No! Non posso!

Reagisco, non vincerà lui.

Mi alzo e cerco qualcosa da fare. Esco dalla cella, mi metto a chiacchierare con gli altri, dopo un po’ guardo l’ora e il tempo fatica sempre a passare, perché sei sempre…qua. Allora cerco altre cose da fare: pulisco, vado ad allenarmi, gioco a carte, ascolto la musica, passeggio per il corridoio, guardo le fotografie.

Evito di pensarci, ma lui ogni tanto scivola tra i miei pensieri, mi entra nella testa dicendomi:< non passo mai!>.Sospiro, sorrido e cerco qualcosa di positivo, scrivo una lettera…finalmente è uscito dalla testa. Sono concentrato a scrivere, per ora ho vinto io…fino a quando?”

DARIO B.

 

 

 

Sintesi di Giuliana Bedussi

Sguardo e tempo.
Ho scelto questi temi come sfondo per un percorso, faticoso sicuramente,
per cogliere il tempo con uno sguardo nuovo.

Tempo: presente, passato, futuro, dimenticato, desiderato, perduto, opportuno, eterno, sacro.
Tempo che fluisce con un ritmo veloce o lento, che inganna e crea.
Ladro e galantuomo.
E’ l’attimo ineffabile in cui converge lo sguardo dei detenuti, il mio e quello dei poeti e degli scrittori.
In tale modo si condivide un’anima collettiva senza tempo e spazio. In questo senso Proust, Michler, Orazio, Pirandello, Dylan e tanti altri, sono compagni di strada e di cella di ogni detenuto che si narra.